11 giugno ore 21.00
Studio Uno
Duramadre
Prima nazionale
CASELLA 17
di Diana Ripani e Elisa Massari
regia Diana Ripani
con Elisa Massari
scenografia Stefano Boffi
Sezione Pillole
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Nella vita, come nel gioco, ci sono regole ben precise da seguire.
Nel gioco non sei tu a stabilirle, ma nella vita?
La tematica che questo lavoro esplora è la difficoltà dell’essere umano di mantenere l’equilibrio tra quelle che ciascuno identifica come le aspettative degli altri e le proprie pulsioni e desideri. L’identità di ciascuno si basa sempre più sull’approvazione degli altri e sulla creazione di una facciata che sia socialmente accettata e rispetti certi canoni, requisiti obbligatori per essere accettati come parte della comunità e dunque perché la nostra esistenza possa essere considerata sensata. In un circolo vizioso che non ha fine ed è destinato a ripetersi continuamente, ognuno di noi viene caricato di doveri imprescindibili: rituali insensati che hanno il solo scopo di rafforzare il nostro senso di appartenenza e la nostra cieca fedeltà al modello. L’irraggiungibilità del modello, che ognuno contribuisce a rendere tale attraverso l’espressione continua e indiscriminata di giudizi sugli altri, causa ansie e paure opprimenti che assicuranoche ciascuno sia vittima e carnefice di sé stesso. L’impegno costante richiesto per mantenersi al passo in questo gioco a punti impedisce qualsiasi tipo di riflessione personale sui nostri desideri reali.
La ricerca su questa tematica ci ha portato ad utilizzare proprio la modalità del gioco, come rappresentazione del circolo vizioso, per sviluppare lo spettacolo. La scena si trasforma in un gioco da tavolo con delle caselle che guideranno la nostra “pedina” attraverso un percorso nel quale i doveri e le ansie si susseguono opprimendo quello che per noi è piacere. Nonostante la difficoltà del gioco e l’insensatezza delle regole, la pedina si trascina per inerzia fino alla fine del tabellone, in un’ironica e frenetica partita contro il tempo e contro sé stessa. A poco servirà chiedersi il senso e lo scopo della partita, per stare a ritmo non bisogna porsi domande. Sarà proprio grazie all’esasperazione che alla fine, per sopravvivenza, la pedina inizierà a prendere coscienza di essere parte di un meccanismo che lei potrebbe guidare secondo i suoi desideri. Cambiano le regole del gioco.
La compagnia “DURAMADRE”
nasce nel 2016 da un'idea della regista Diana Ripani e delle attrici Consuelo Giangregorio e Federica Carruba Toscano.
"Duramadre" pone alla base della propria ricerca artistica l'importanza delle origini, senza le quali non si può avere un'evoluzione che porti a una rivoluzione. Essa tende a disegnare un nuovo modo di comunicare che nasce dalla sicurezza delle origini per affrontare un salto nel vuoto, l'ignoto. Ha dunque un occhio attento verso la società contemporanea senza perdere di vista la storia che ci ha preceduto.Amano dunque i cavalli a dandolo e comunicano con WhatsApp.
Ha debuttato, sotto forma di studio, con il suo primo spettacolo dal titolo "La Perdita" ad aprile 2016, che gli regala grandi soddisfazioni e una forte determinazione per iniziare il suo cammino artistico.
Per l’occasione, aprono una collaborazione artistica con lo scenografo Stefano Boffi, il sound designAnthony di Furia e il light design Alessandro Toccaceli.
Lo spettacolo “La Perdita” è uno dei 6 spettacoli finalisti selezionati al Festival Direction under 30 per l’edizione 2016.
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