Acqua cheta, acqua nera, acqua sporca. Acqua infe*a che la morte ti aspetta.

Un argomento delicato come la mancanza di acqua nei paesi del terzo mondo potrebbe portare facilmente alla creazione di una pièce retorica e proprio per evitare questo si è cercato di narrare una storia partendo non da un testo, ma principalmente da immagini che potessero cogliere lo spettatore e trasportarlo in un flusso emotivo capace di scardinare quel muro di indifferenza che ci circonda, così da porre la platea faccia a faccia con la cruda realtà. Il testo è soltanto una parte di questo viaggio, si sovrappone alla forza delle immagini con una musicalità che in alcuni momenti contrasta con la staticità della scena. Importanti sono i simboli che si è deciso di utilizzare: il recipiente a forma sferica richiama la terra, la donna legata inscindibilmente ad essa da un lungo cordone ombelicale, cordone che diverrà figlio, anch'esso strettamente connesso alla madre e alla terra, alla quale si ricongiungerà ingurgitato dall' acqua. La donna infine lotterà per la sua stessa vita e in questa lotta estenuante crollerà in ginocchio. Completamente avvolta in questo lungo cordone, apparirà come un cristo velato, simbolo del sacrificio di un popolo dimenticato e abbandonato dai propri fratelli e di un mondo totalmente indifferente alla loro sofferenza.

La compagnia BravemanProductions nasce dall’incontro di professionisti del campo dell’arte provenienti da differenti esperienze, che hanno deciso di unire le loro competenze e il loro know-how per la creazione di spettacoli di nuova drammaturgia. La Braveman è volta alla ricerca e alla sperimentazione di linguaggi innovativi incentrati sulla commistione di generi e dall'interconnessione di più ambiti disciplinari. La compagnia fondata nel 2014 ha all'attivo diverse rappresentazioni e in particolare è da annoverare la partecipazione alla manifestazione Napoli Teatro Festival 2015 con lo spettacolo P.I.A. “il Principio di Indeterminazione di un’Anima”.