DoveComeQuando - Compagnia teatrale e associazione culturale

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INVENTARIA - IV edizione
I ed. 2011 - II ed. 2012 - III ed. 2013 - IV ed. 2014 - V ed. 2015



Presentazione

Gli spettacoli (foto e note di regia)

Vincitori

Giuria e premi tecnici

Rassegna stampa e credits

Flyer, locandina, libretto di sala

Info, biglietti e calendario


Ogni sera dalle ore 20.00 al Teatro dell'Orologio, per gli spettatori del Festival:
- mostra fotografica Scene da una fotografia
- degustazione gratuita di prodotti tipici aquilani
- sconto del 10% presso il ristorante pizzeria Virginiae, Via di Parione 41 (Piazza Navona)
- omaggio BioNike in prodotti cosmetici

Il 12 maggio, prima dello spettacolo delle 20.30, si svolgerà la premiazione della IV edizione del Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio, vinto da Laura Bucciarelli con il testo Doris Every Day, e la presentazione della VI edizione del Premio.

Il 25 maggio, dopo la serie di corti teatrali, si svolgerà la premiazione delle sezioni Spettacoli, Corti, Monologhi/Performance, e della III edizione del concorso fotografico Scene da una fotografia.


 Sala Gassman 
 ore 20.30 

 Sala Mario Moretti 
 ore 21.30 

12 mag

Doris Every Day
Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio 2012

D.N.A.
Prima nazionale

13 mag

Jansi la Janis Sbagliata

D.N.A.
Prima nazionale

14 mag

Casa Bombardata
Prima nazionale

Laura
Prima nazionale

15 mag

NO,LEI!
Prima nazionale

Laura
Prima nazionale

16 mag

Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio
Prima nazionale

Partigiana
Prima romana

17 mag

La gigantessa rossa
Prima nazionale

Italia Libre
Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio 2011

18 mag

L'Italia s'è desta, un piccolo [falso] mistero italiano
Finalista Premio Hystrio Scritture di scena 2012

Child
Prima nazionale

19 mag

Parlami d'amore
Prima romana

20 mag

ore 19.30 Storia Nostra
ore 21.30 Parlami d'amore
Prima romana

21 mag

ore 20.30 Sogni (in una bella notte di mezza estate)
ore 22.00 Doris Every Day
Prima di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio 2012

22 mag

Notte segreta
Prima romana

23 mag

Patres (Anteprima)
Anteprima

24 mag

Closer
Prima romana

25 mag

ore 20.30 Sezione Corti teatrali (7 Corti)






  SALA GASSMAN  



  12 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 

DoveComeQuando di Roma

Doris Every Day (info)





di Laura Bucciarelli
regia di Pietro Dattola
con Flavia Germana de Lipsis
, Andrea Onori
aiuto regia ed elementi di scena Alessandro Marrone


Fuori concorso


Testo vincitore della IV edizione del Premio di drammaturgia DCQ - Giuliano Gennaio

Io sono bionda. Non sono nata bionda. Ho studiato. Ero bionda dentro.

"Mamma diceva: 'Sorridi. Distendi il collo, sbatti le ciglia, allarga le spalle.
Ripeti con me. Sono luminosa.
Ripeti. Sono brillante.
Ripeti. Sono leggera.
Ripeti. Sono levigata.
Ripeti. Sono bella, naturalmente.
È il minimo.'"


La bellezza come ideale, aspirazione, must. Perché se guardi lo specchio, lo specchio ti guarda.
Occorre una buona base di partenza, certo, ma anche prodotti di qualità e, soprattutto, regole ferree e un lavoro rigoroso, costante. Every day. Se non si è in grado di prendersi cura di sé con ogni mezzo, inutile pretendere di stare al mondo. Doris è bionda. Non è nata bionda. Ha studiato. Era bionda dentro.
E forse ha incontrato il suo Ken...

Doris Every Day, di Laura Bucciarelli, nel 2012 ha vinto la IV edizione del Premio di drammaturgia DCQ – Giuliano Gennaio per "la scrittura curiosa, crudele, ironica, sul mondo e sull'immaginario femminile, un concentrato di cattiveria che ha il sapore fresco e stimolante della verità, reso con una prosa caustica, briosa e originale."

Il progetto di spettacolo elaborato da DoveComeQuando, nel 2013, ha poi conquistato La Cattiva Strada, vincendo il bando di residenza presso il teatro Studio Uno di Roma.

Seconda parte della bilogia sulla bellezza inaugurata da Sogni (in una bella notte di mezza estate), Doris Every Day attraversa le varie gradazioni di biondo - e di rosa - indagando quanto si è disposte a cambiare la propria vita per apparire belle ai propri occhi e a quelli degli altri, che osservano e giudicano il tuo aspetto costantemente – every day - ed essere felici.

 

        






  13 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 


Pescatori di Poesia Teatro / Patas Arriba Teatro di Roma

Jansi la Janis sbagliata





di Adriano Marenco e Alessandra Caputo
regia di Simone Fraschetti
con Valentina Conti
cast tecnico Simone Fraschetti



Sezione monologhi/performance


Ma io vi piscio in testa a tutti. Con amore, Jansi.

Uno spettacolo che si immerge nelle vicende biografiche e nei testi delle canzoni di Janis Joplin. Ma dalla Joplin pubblica e privata nasce un personaggio altro che è Janis eppure allo stesso tempo è Jansi la Janis sbagliata.
La prima idea è quella della terra. Jansi nasce dalla terra scura, sorge da un respiro che si fa voce. Non possiede null'altro che i ricordi, e si arrovella su chi era e su chi sarebbe potuta essere. Tutti gli oggetti, feticci delle sue memorie, li tira fuori da un cesso fuxia. Recupera l'inutile dal dimenticatoio, ritrova un abito logoro, un boa di piume, una bottiglia di Southern Comfort. Jansi tiene accesa una lampadina, gioca con la sua luce, ne cerca l'anima. Traccia cerchi di fuoco grandi come il mondo.
Jansi usa le sue droghe, sapiente sciamana le impasta con la terra, si dipinge il volto e le braccia, si scioglie nel rito, diventa dea ed uccide tutte le sue paure. Poi torna alla terra, a setacciarla come ogni giorno per trarne le sue forze e la sua voce. Nessuna celebrazione nel testo, nessuna scorciatoia nella messa in scena. Un viaggio nelle interiora di Jansi, uno squarcio di Janis.

 

        






  14 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 


Claudia Donzelli di Milano

Casa Bombardata





di e con Claudia Donzelli

 PRIMA NAZIONALE 

Sezione Monologhi/Performance


Una casa bombardata è un grido d’aiuto. Ora precisiamo il concetto di casa.

Casa bombardata tratta le condizioni di vita di persone della mia generazione, “la generazione tradita”, dovute alla situazione economica nel nostro paese, persone che vivono costantemente in una situazione di emergenza, come se fossimo in una qualche guerra, dove non sembra verosimile ipotizzare e costruire un futuro: coabitazione forzata, precarietà, regressione a stili di vita dei nostri avi per mancanza di mezzi, e gli effetti di questa situazione protratta nel tempo sulla psiche, come un trauma bellico, l’idea di pericolo che incombe sulle certezze più intime, che dovrebbero essere inviolabili, perché su di esse si basa la dignità della nostra vita. Ed anche, fino a che punto l’accumulo di frustrazioni possa generare sentimenti di insofferenza verso le altre persone.

 






  15 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 

Kraken Teatro / Gli Scarti di La Spezia

NO,LEI!





ispirato a "Va e vieni" di Samuel Beckett
diretto e interpretato da Sara Battolla, Chiara De Carolis, Cecilia Malatesta
cast tecnico Daniele Passeri
contributo video Diana Kudryavtseva

 PRIMA NAZIONALE 

Sezione Monologhi/Performance


Tre donne vivono in un’eterna attesa, unite da un segreto indicibile che le unisce e le imprigiona, impedendo a ciascuna di separarsi dalle altre due…

In un universo femminile misterioso ed inquietante, abbiamo indagato la violenza e la sopraffazione, la paura e la malattia, la pazzia e la sofferenza rispecchiate pienamente dai suoni distorti e laceranti delle musiche del gruppo tedesco “Einsturzende Neubauten”. Ciò che ci interessava sottolineare nella nostra messa in scena è che, nonostante si faccia fatica ad ammetterlo, in ognuno di noi, in quanto esseri umani, alberga una essenza maligna, che si manifesta spesso in una forte e inconscia attrazione nei confronti del “male”, dell’oscuro, del proibito. Le inquietanti immagini proposte dallo spettacolo evocano la fragilità e la miseria della condizione umana in un alternarsi dei ruoli di vittima e carnefice.
Le protagoniste della nostra messa in scena vivono in un’eterna attesa, imprigionate in un gioco rituale circolare, in un susseguirsi di entrate e uscite senza significato, ma accomunate da un segreto indicibile che le unisce e le imprigiona impedendo a ciascuna di separarsi dalle altre due.
Accompagnate esclusivamente dalle incursioni musicali che fanno da sottofondo agli inquietanti giochi delle tre donne abbiamo abbandonato totalmente le parole per lasciare emergere dal buio i segreti, le paure, la violenza, subita e inflitta, che si trasforma in vendetta e sopraffazione crudele con lo scopo di approfondire il richiamo a temi come la violenza psicologica, il morboso palpabile nel parlare di qualcosa di tragico che riguarda la donna assente in scena, un gioco perverso dentro il quale a turno ognuna di loro è vittima.

 






  16 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 

O.T.E. / Le Saracinesche di Bologna

Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio





scritto e diretto da Emiliano Minoccheri
con Emiliano Minoccheri, Veronica Strazzari
cast tecnico Benedetta Carmignani

 PRIMA NAZIONALE 

Sezione Monologhi/Performance




“Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio”: Pasolini e il gesto oltre la parola.

Il lavoro parte dall’analisi del testo e dalle atmosfere di una tra le più belle poesie di tutto il ‘900: “Supplica a mia madre” (di P.P. Pasolini) reinterpretandone il senso attraverso l’uso di un codice fisico, coreografico e vocale.
La prima parola che compare nella lirica è (è)“Difficile”. Sul senso di questa parola verte tutto il lavoro, basato sullo struggimento appassionato, a volte ambiguo e dai chiari riferimenti edipici, del poeta. La difficoltà di svelarsi, raccontarsi, toccarsi, difficoltà di amare, esplodere, piangere. Difficoltà di accarezzare il corpo e l’anima della creatura più importante per l’autore: la propria madre.
Alle parole del poeta vengono legate le esperienze personali degli interpreti. Suggestioni del presente e ricordi d’infanzia, come il rito “purificatore dell’acqua” ad esempio, che acquista nella scena una duplice valenza, raccontando l’amore sotto svariate sfaccettature: l’amore tra madre e figlio, uomo e donna, malato e accudente, giovane e anziano. O l’ “infinita fame di corpi senz’anima” del poeta, qui ambientata nel buio di una dark room, all’interno della quale coesistono momenti di eccitazione e di angoscia.
La solitudine e il senso di sconfitta di chi sopravvive alla morte, concludono la piéce con un messaggio di smarrimento e tragica speranza.

 

        






  17 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 

Pedetta di Roma

La gigantessa rossa




di Paolo Antonio Simioni
diretto da Riccardo Morgante
supervisione Paolo Antonio Simioni
con Cristina Pedetta
cast tecnico Giulio C. Romano

 PRIMA NAZIONALE 

Sezione Monologhi/Performance


Il meglio con quelli come voi è fare come me: fottersene, completamente!

“La Gigantessa Rossa”', è frutto di una ricerca sulle immagini e le atmosfere delle opere dell’artista Jean Cocteau. E’ la storia di una donna in decadenza, che ha amato, che è stata amata e rispettata dal mondo e che si scopre improvvisamente sola, abbandonata, messa da parte. Diventa un animale ferito, ingabbiato, rabbioso. Decide di dire tutto, di non subire il dolore, di farlo esplodere, aprendo uno squarcio, dentro e fuori di se'. L'ultimo tentativo di essere vista di nuovo. La solitudine di essere donna nel mondo, raccontata attraverso una dimensione estetica contemporanea, a tratti punk. Immagini essenziali e sonorità sperimentali che vogliono parlare al pubblico di un viaggio "dall'altra parte del velo".
La messinscena assume un incedere ciclico e ossessivo con continui sfasamenti temporali, rendendo la pièce in un non-luogo e in un tempo sospeso, creando delle immagini staccate, in uno sviluppo discontinuo, ma dirette verso un finale che chiarirà al pubblico la soluzione del conflitto del personaggio.
Il risultato è quello di un'interpretazione vera, ma non naturalistica, anche attraverso un uso della fisicità, capace di dare corpo alle evoluzioni vocali della cantante che, scava il senso del testo in una profondità più ancestrale.

 






  18 maggio  ore 20.30 
 Sala Gassman 


Compagnia Ragli di Roma

L’Italia s’è desta, un piccolo [falso] mistero italiano





scritto e diretto da Rosario Mastrota
con Dalila Desirée Cozzolino

Fuori concorso


E' brutto essere invisibile se ti vedi in mezzo agli altri che non ti vedono. E' brutto saperlo. E io lo sapevo. Sapevo che ero la scema e che tutti mi ridevano in faccia, solo perché lo sapevano che ero scema. Ma io scema non mi ci sentivo neanche un po'. Invisibile si. E allora vaffanculo! .

Carletta la scema, racconta la sua storia, il suo segreto. Assiste al rapimento da parte della 'ndrangheta, in Calabria, del pullman della nazionale italiana di calcio, a due mesi dall'inizio dei mondiali. Carla vede tutto ma nessuno le crede quando prova a raccontare quello che ha visto. Subito lo scoop dilaga, esplode. Esercito, politica, sport e giornalisti all'assalto del nuovo fenomeno mediatico. Tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, che sa dove è nascosto il pullman bianco e la nazionale di calcio. Ma nessuno le crede.
Il gioco de L'Italia s'è desta si svolge sull'idea del racconto reale di qualcosa che come al solito, successivamente, viene manomesso. Ma che nel caso specifico è già manomesso alla fonte. E' un racconto metaforico-ironico di un’Italietta credulona, epiteto significativo.
Ne L’Italia s’è desta la questione ‘ndranghetista viene affrontata in maniera leggera, dalla lettura “innocente” di una povera ragazza che della semplicità fa la sua arma, innocua. Nessuna spettacolarizzazione, ma solo una derisione innocente, una smitizzazione, che determina un raccontare fatti violenti da un punto di vista ingenuo.

 






  SALA MORETTI  



  12-13 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


Link Academy di Roma

D.N.A.





di Dennis Kelly
regia di Silvio Peroni
con Claudio Basilico, Luca Molinari, Damiano Bonforte, Rosa Naccarato, Diletta Scrima, Simone Villani, Laura Martinelli, Nicoletta Brunelli, Isabella Quaia, Mauro De Maio
cast tecnico Giovanni Piccirillo

 PRIMA NAZIONALE 

Sezione Spettacoli


Tutti possono essere colpevoli ma nessuno vuole essere accusato.

Comportamenti violenti, dinamiche di gruppo e i processi di crudeltà sono problemi particolarmente attuali oltre ad essere questioni delicate e controverse. Questi temi, e le discussioni che ne seguono, vengono esplorati in questa pièce. DNA di Dennis Kelly racconta di un gruppo di ragazzi che hanno come punto di ritrovo un bosco. Il dramma inizia dopo una catastrofe: buffonate del gruppo che creeranno poi una spirale senza controllo. Kelly ci fornisce le conseguenze, il panico, i modi in cui questa micro-società ha accantonato il proprio sistema gerarchico al fine di formulare un elaborato piano per insabbiare i sospetti. La natura degli eventi descritti suscita un potente e urgente interesse: in che tipo di società viviamo, dove le persone si comportano in questo modo crudele e insensibile? L'indagine di Kelly, però, valuta il comportamento del gruppo ad un livello primordiale, l'analisi delle dinamiche del gruppo privilegia gli istinti spontanei, i comportamenti impulsivi, come se gli esseri umani siano degli organismi semplici con un set predeterminato di impulsi. Come tale, la natura umana è intesa nel più ampio contesto del mondo naturale, esemplificato da riferimenti a scimpanzé, a campi, a boschi, a stelle e a granelli di sabbia. La società diventa primordiale e racchiude in se il selvaggio e crudele.

 






  14-15 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


Compagnia Di Vito/Mandalari di Roma

Laura





di Michele Di Vito
regia di Elisabetta Mandalari
con Elisabetta Mandalari, Michele Di Vito
cast tecnico Alessandro Capitani (audio), Luca Mascolo (luci)

 PRIMA NAZIONALE 

Sezione Spettacoli


...La fortuna è come il paradiso, tutti lo esaltano ma quando arriva spaventa...

Laura e Daniele, due trentenni che si frequentano da poco, si ritrovano improvvisamente a fare i conti con la loro ibernazione sociale, la loro stasi affettiva che li ha portati sin ora a rimanere impolverati nelle loro NON scelte. Tutto a causa di un semplice colpo di fortuna, una circostanza favorevole che li proietterà verso una prospettiva del loro destino inaspettata e piena di speranza.
Ma la paura di un cambiamento repentino porterà a galla i lati più oscuri dei loro caratteri. Ne nascerà un gioco velenoso, carico di ricatti e scorrettezze che li catapulterà a superare il limite. Un appartamento anonimo, composto da elementi scenici essenziali farà da cornice alle loro scelte.
Inoltre, l’imprevista presenza della Nonna di Laura in un’altra stanza, complicherà ulteriormente i loro rapporti e sarà il vero fattore scatenante del conflitto. Un triangolo esplosivo, tra due personaggi visibili e sempre presenti in scena, e una bizzarra, quanto misteriosa Nonna al di là di una porta sul fondo. Una porta che farà da ponte tra l'arido presente della quotidianità e lo spiraglio luminoso di un futuro pieno di aspettative.

 

         






  16 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


Libere Onde Teatro di Roma

Partigiana





scritto, diretto e interpretato da Melania Fiore
Cast tecnico Riccardo Santini
Dedicato a Franca Salvatori

 PRIMA ROMANA 

Fuori concorso



La storia di Lina e della sua lotta per la Resistenza e l’Esistenza. Una struggente storia d’amore “partigiana” al ritmo di una corsa in bicicletta. Una corsa verso la libertà.

Nessuno è più veloce di Lina con la bicicletta. E’ il suo strumento di libertà. In una Roma oppressa dal regime fascista, indebolita dalla guerra, questa ragazza pare avere le ali ai piedi. Si, perché il pensiero non lo puoi mica tenere in gabbia. Niente è più grande della forza del pensiero. Poche settimane prima della Liberazione di Roma, Lina, staffetta partigiana del quartiere Testaccio viene fermata e arrestata mentre sta volando dall’uomo che ama: vuole dargli una notizia, che da tempo aspettavano, e che sta prendendo forma dentro di lei. Lina ha soltanto 17 anni ma sa bene ciò che vuole: odia i fronzoli, le piace parlar chiaro. Ama la vita, è sfrontata, passionale, impulsiva, incosciente. Ha la testa dura. Non molla. Chiude gli occhi e sogna. Sogna di correre in bicicletta nel vento e di stringere tra le braccia il suo uomo: è il 4 maggio 1944, è quell'attimo preciso che per lei è diventato Eterno. Si è portata dietro quello scrigno di segreti e di sogni che non ha mai realizzato, dove rivive la sua giovinezza, la vita di quartiere, gli ideali, un mondo di affetti intenso e mai dimenticato che fanno parte della sua e della nostra Storia. Uno spettacolo dove il Sogno si fonderà con il Reale, Buio giocherà con la Luce, una donna lotterà contro le sue Marionette. Per Esistere. E forse Resistere.

 

         






  17 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 

DoveComeQuando di Roma

Italia Libre (info)





di Paolo Zaffaina
regia di Pietro Dattola

con Flavia Germana de Lipsis
, Camillo Marcello Ciorciaro
aiuto regia ed elementi di scena Alessandro Marrone



Fuori concorso


Testo vincitore della III edizione del Premio di drammaturgia DCQ - Giuliano Gennaio


"Senti, ma pippare è considerato un’attività criminosa?" "No, se lo fai per caricarti prima di un’azione!"
Roma. Sabato sera. Donne, disco e bamba. Due amici sono pronti a un'ordinaria notte di follie.

...Sniff!

Uno di loro, però, ultimamente ha preso coscienza. C’è un Sistema, là fuori, che tutto controlla. Che riduce le persone a mucche da mungere, allevandole, omologandole e fornendogli tutto ciò che desiderano - compresa la bamba - ma negando loro ciò che, in nuce, definisce l’essere umano: la libertà di poter scegliere. Chi sta in alto manipola, corrompe, sfrutta. Chi sta in basso, accecato dall’ultimo modello di smartphone o di auto, subisce passivamente e, spesso, inconsapevolmente: la sua vita, strettamente parlando, non conta un cazzo.

...Sniff!

Ce n’è abbastanza per fare una rivoluzione. Prime azioni da compiere: un sequestro e un attentato.
Chi? Noi due.
Quando? Ora!
Come? YouTube. C’è tutto. Come usare una pistola, tattiche di guerriglia, come costruire un ordigno esplosivo.
Cosa?! Sì, e le nostre azioni metteranno in luce il marcio e la corruzione. Ma niente attività criminose! Noi lottiamo per un ideale.
Senti, ma pippare è considerata un’attività criminosa? ...

...Sniiiiff!


Italia Libre. Appunti per una moderna rivoluzione borghese è una commedia d'azione grottesca, esilarante, dal retrogusto amaro; per gli argomenti e per l'epilogo, una commedia dark, "Il sorpasso" dei nostri tempi, dell'Italia di oggi - un paese immobile che, quando si muove, lo fa per restare dov'è.

 






  18 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 

Obitorio14 di Roma

Child





di e con Greta Agresti e Andrea Cappadona

 PRIMA NAZIONALE 

Fuori concorso


Ora che la tua wish list è vuota quanto pesa la tua anima?

“Senza accorgertene ti ritrovi ad abitare questo luogo dove un Caronte con la tua stessa faccia ha organizzato un party di benvenuto”.
Un uomo e una donna edificano il luogo del dolore e scelgono di abitarlo per espiare una colpa. La colpa più grande. Scegliere di continuare a vivere quando a sorpresa la vita diventa mancanza, è pura illusione.
In scena oggetti, indumenti, esseri umani danno forma ad una trama interiore scaturita da un avvenimento shock. Vediamo il mondo del passato, che riaffiora con prepotenza, il mondo del presente, difficile da sopportare, e quello fatto dallo psichedelico susseguirsi di immagini oniriche che riempiono e tormentano i due protagonisti.
L'atmosfera è lynchana. I colori, le musiche e i suoni predominano esasperandosi come in un' allucinazione pop che i due protagonisti vivono fino ad un epilogo rivelatore.

 






   19-20 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


Quinta Parete di Reggio Emilia

Parlami d'amore





di Francesca Gerli
regia di Fadia Bassmaji
con Enrico Lombardi, Elisabetta Mossa
cast tecnico Fadia Bassmaji
foto di Serena Serrani


 PRIMA ROMANA 


Sezione Spettacoli



Il modo di parlarsi d’amore e le parole per dire “ti amo”, nel tempo si sono modificate, accorciate, stropicciate, cercando di sintetizzare un concetto così ampio che non si sa mai come spiegare…Noi ci proviamo usando un trabattello in ferro, legno e stoffa, pieno di rigonfiamenti, pieghe e maglie, dentro cui nascondere e nascondersi.

Innamorarsi, amarsi abbandonandosi ora alla ragione ora al sentimento, alimentare e fare crescere una relazione: l’amore è una costante evoluzione di sentimenti, problemi, gioie e difficoltà, misteri di cui da secoli ci parlano poeti, scrittori, drammaturghi, cantanti.
Anche noi volevamo raccontare il nostro punto di vista e così abbiamo cercato di rubare quelle parole già dette e scritte che al meglio sanno esprimere il nostro modo di vedere l’amore tra due persone, così come nasce, si sviluppa, cresce e poi -forse non del tutto - finisce e che potessero contemporaneamente essere considerate universali, rendendo per un attimo la nostra coppia un archetipo.
Da Saffo a Woody Allen, da Dante, Pinter e Shakespeare fino a Guccini: abbiamo cucito la nostra storia con la complicità degli autori più disparati per raccontare la relazione di coppia e le sue fasi, cicli che si ripetono e che ogni volta riserbano tanto più dolore quanto consapevolezza. Osservando la struttura che piano piano emergeva dal collage di testi, frasi, suggestioni, è nata l’idea di raccontare l’amore come uno scalare, un montare e smontare tubi, un piegare e spiegazzare tessuti e così i nostri due personaggi vivono la loro storia d’amore sopra, sotto, dentro un trabattello in ferro, legno e stoffa, pieno di rigonfiamenti, pieghe, maglie, dentro cui nascondere e nascondersi.

 






   20 maggio  ore 19.30 
 Sala Moretti 


Camillo Marcello Ciorciaro di Potenza

Storia Nostra





di Autori vari: poeti italiani dal '300 ai giorni nostri
diretto e interpretato da Camillo Marcello Ciorciaro
musiche originali dal vivo Davide Guglielmi
cast tecnico Giuseppe Gallucci



Sezione Fuori Concorso



Viaggio nel mondo della Poesia Italiana.

Storia Nostra è un affascinante viaggio nello mondo della Poesia Italiana. Un reading in cui la musica dal vivo e i versi poetici si fondono in un’unica partitura.
Dal ‘300 ad oggi, lo spettatore sarà accompagnato in un emozionante percorso della durata di 1 ora, attraverso alcuni dei versi più emozionanti e coinvolgenti dei nostri Sommi Poeti.
Questo spettacolo nasce dall’esigenza di offrire al pubblico teatrale una serata interamente dedicata alla tradizione italiana, ed è mosso dall’intento di riscoprire la musicalità, lo straordinario fascino e l’indiscussa valenza poetica della nostra lingua.
La lettura di Camillo Marcello Ciorciaro, accompagnata dalle musiche originali di Davide Guglielmi (pianoforte e chitarra elettrica) e da un’altra voce femminile, offrirà l’occasione di immergersi nel divertente e affascinante “gioco” della poesia italiana e della sua metrica, permettendo allo spettatore di assaporare gli echi di tutta la tradizione italica, dal linguaggio volgare allo stilnovo, dal verso settenario all’ endecasillabo.
Lo spettacolo/concerto di Camillo Marcello Ciorciaro proporrà alcune delle poesie più conosciute e radicate nella nostra storia culturale, proiettando il tutto in una sorta di concerto dove la metrica poetica e le note si fondono in un unico spartito musicale.

 






   21 maggio     Sala Moretti 

 ore 20.30  

DoveComeQuando di Roma

Sogni (in una bella notte di mezza estate) (info)





di Pietro Dattola
regia di Pietro Dattola
con Flavia Germana de Lipsis
, Simone Tessa
aiuto regia ed elementi di scena Alessandro Marrone
voce di Oberon Fabio Morìci
costumi Andrea Catalano
tratto con estrema libertà dai testi di William Shakespeare
collaborazione ai testi Flavia Germana de Lipsis
, Simone Tessa


Fuori concorso


La bellezza...originaria, indotta, mutata, sottratta, servita, inseguita, negata, bramata, rifiutata. Amata.
Quattro storie, otto quadri, a comporre un affresco di favola in cui la bellezza domina, imponendo la sua legge.

Bellezza: croce e delizia. Una necessità dell'anima, che nutre e tormenta. Un godimento per alcuni, una dannazione per altri, un'urgenza per tutti, una schiavitù per molti; tanto impalpabile e soggettiva quanto determinante e cogente; vive solo nella nostra testa ma domina, dolce e crudele, il mondo.

In Sogni di una notte di mezza estate di Shakespeare la bellezza è originaria, indotta, mutata, sottratta, servita, inseguita, negata, bramata – sempre amata, mai innocua. Presi in prestito con estrema libertà dal testo shakespeariano, Ermia, Puck, Elena, Demetrio, Bottone, Titania si agitano in atmosfere di sogno, avvolti nel buio, attratti dalla luce, alla perenne ricerca di una bellezza che possa salvarli.

Elena, che nonostante ogni rassicurazione e carezza dell’amato continua a credersi brutta; il guercio Puck, invaghito di una bellezza purtroppo destinata ad altri ma che, forse, gli farà riscoprire la propria; Bottone, che si illude di diventare attraente agli occhi di una crudele Titania; Demetrio che, rapito da un'algida bellezza seduttrice, rischia di perdere il calore del sentimento.

Quattro storie a comporre un affresco in cui la bellezza domina, imponendo la sua legge.

 

        

a seguire

 ore 22.00  

DoveComeQuando di Roma

Doris Every Day (info)





di Laura Bucciarelli
regia di Pietro Dattola
con Flavia Germana de Lipsis
, Andrea Onori
aiuto regia ed elementi di scena Alessandro Marrone


Fuori concorso


Testo vincitore della IV edizione del Premio di drammaturgia DCQ - Giuliano Gennaio


Io sono bionda. Non sono nata bionda. Ho studiato. Ero bionda dentro.

"Mamma diceva: 'Sorridi. Distendi il collo, sbatti le ciglia, allarga le spalle.
Ripeti con me. Sono luminosa.
Ripeti. Sono brillante.
Ripeti. Sono leggera.
Ripeti. Sono levigata.
Ripeti. Sono bella, naturalmente.
È il minimo.'"


La bellezza come ideale, aspirazione, must. Perché se guardi lo specchio, lo specchio ti guarda.
Occorre una buona base di partenza, certo, ma anche prodotti di qualità e, soprattutto, regole ferree e un lavoro rigoroso, costante. Every day. Se non si è in grado di prendersi cura di sé con ogni mezzo, inutile pretendere di stare al mondo. Doris è bionda. Non è nata bionda. Ha studiato. Era bionda dentro.
E forse ha incontrato il suo Ken...
Doris Every Day, di Laura Bucciarelli, nel 2012 ha vinto la IV edizione del Premio di drammaturgia DCQ – Giuliano Gennaio per "la scrittura curiosa, crudele, ironica, sul mondo e sull'immaginario femminile, un concentrato di cattiveria che ha il sapore fresco e stimolante della verità, reso con una prosa caustica, briosa e originale."
Seconda parte della bilogia sulla bellezza inaugurata da Sogni (in una bella notte di mezza estate), Doris Every Day attraversa le varie gradazioni di biondo - e di rosa - indagando quanto si è disposte a cambiare la propria vita per apparire belle ai propri occhi e a quelli degli altri, che osservano e giudicano il tuo aspetto costantemente – every day - ed essere felici.

 

        






   22 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


La bottega del pane di Roma

Notte segreta





scritto e diretto da Francesco Randazzo
conEmanuela Trovato e Rossana Veracierta
musiche a cura di Samuel Luv
scena e costumi Chiara Martinelli

 PRIMA ROMANA 

Fuori concorso



In una notte di veglia due innocenti e irresistibili novizie si domandano il perché del loro destino.

In un convento della Sicilia, nei tempi lontani “dei Viceré venuti dalle Spagne”, due giovani suore, si ritrovano a passare insieme una notte di veglia e penitenza accanto ai corpi in fase di imbalsamazione di due vecchie monache morte in odore di santità. Era una pratica penitenziale in uso a quei tempi...
Assunta e Conforto, due giovani donne chiuse lì dentro, al buio, o peggio al riverbero di luci che entravano dalle feritoie o da flebili torce e lumi. Con le ombre spaventose e tremolanti. E le morte a fare compagnia. Sono in convento per obbligo più che per scelta. Insieme, a subire quella penitenza angosciosa. Che pregano, certo, ma poi? Una notte è lunga. Troppo lunga. Può sembrare e diventare eterna lì dentro.
Vogliono e sognano, inventandosi fantastiche storie, la Vita non la Morte. Sono curiose, sono monelle, sono delle Sante involontarie, come tante ce ne sono state. Allegre per disperazione, fantasiosamente temerarie, col coraggio dell’incoscienza e della leggerezza ma anche con la paura, con l’ansia di capire perché quel destino: una domanda che con le loro risate, attraversa i secoli e arriva fino a noi. Con un sorriso e un brivido leggero.

 






   23 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


Scenari Visibili di Lamezia Terme

Patres (Anteprima)





drammaturgia Saverio Tavano
regia Saverio Tavano, Dario Natale
con Dario Natale, Gianluca Vetromilo
disegno luci Saverio Tavano
cast tecnico Pasquale Truzzolillo
foto di scena Angelo Maggio

 ANTEPRIMA 

Sezione Spettacoli



Questi Patres si sono smarriti in mare, lo stesso in cui ogni giorno si perdono i loro figli, sono naufragati da una nave che loro stessi hanno affondato.

In un tempo in cui nessuno sembra più tornare dal mare per riportare legge su una terra devastata, in un tempo in cui i padri si sono evaporati alle spalle dei figli, sganciati dalla loro atavica responsabilita?, impauriti dalla vecchiaia e da una incolmabile ambizione. Un giovane Telemaco di Calabria attende da anni il ritorno di suo padre, paralizzato dall'attesa, davanti all’orizzonte che può solo immaginare dal buio della sua cecità, attende su quella spiaggia che guarda al Tirreno, dove termina la pista dell’aeroporto Internazionale, conta gli aerei che passano sulla sua testa, immagina le loro destinazioni. Mette le mani avanti per vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare, aspettando che questo padre ritorni a ristabilire una legge ormai dissolta e corrotta. Ma questi Patres si sono smarriti in mare, lo stesso in cui ogni giorno si perdono i loro figli, sono naufragati da una nave che loro stessi hanno affondato, una “nave a perdere”, abbandonata sul fondo con tutto il suo carico. ...E a mammama chi li paria scemu? Che non lo vedevo io il colore dell'orizzonte? Che non lo sapevo che il mare è blu, che non è come il cielo, che il cielo è azzurro ma il mare è blu, ma allora le chiedevo: ma si u mare è blu e u cielo è azzurru, l'orizzonti, di che culuri è? Se l'orizzonte è in mezzo, tra u cielu e u mara, di che culuri è l'orizzonte? E illa stavia muta. Ma io lo sapevo...

 






   24 maggio  ore 21.30 
 Sala Moretti 


DoveComeQuando di Roma

Closer (info)





adattamento testo Maria Francesca Palli
, Lavinia Origoni
messa in scena Davide Vallicelli, Daniele Pio
con Lavinia Origoni, Maria Francesca Palli
, Daniele Pio, Davide Vallicelli
tecnico audio Leonardo Valentini

 PRIMA ROMANA 

Fuori concorso


Sconsigliato a chi crede nell'amore.
Lo spettacolo è essenziale, centrato sui personaggi: il loro modo di procedere a tentoni nella ricerca dell’amore, della persona giusta. Il loro sentirsi sempre incompleti in cerca della propria metà, cercando sempre un incastro. Un “Tetris” di sentimenti e di coppie. La “L” si combinerà con la “I”? Il “cubo” si combinerà con la “s”? La suoneria martellante del giochino elettronico scandisce il tempo che passa e l’incastro si forma ma non dura, non dura, non dura e alla fine la voglia di completare il quadro porta ad un Game Over inevitabile.

I personaggi giocheranno con gli elementi del Tetris in scena, li incastreranno in modo diverso. Li muoveranno in uno spazio che muta proponendo diverse combinazioni, nessuna delle quali però completa il “quadro”.

Il disegno luci aiuterà a ripartire lo spazio scenico in più ambienti e diversi salti temporali, ad ogni cambio scena il quadro cambia: “scendono” nuovi elementi e cambiano forma. La musica metallica del gioco e la luce fredda aiuteranno a ricreare l’azione magnetica che si ha davanti al gameboy.

Il lavoro piú importante lo fanno gli attori. Sono loro corpo, ossa e sangue di Alice-Dan-Anna-Larry.

 






 25 maggio  ore 20.30 
 Sala Moretti 


QFC Teatro

Microstorie


di Manuela Moresco
regia di Daniele Marcori
con Susanna Cantelmo e Daniere Marcori
cast tecnico Manuela Moresco



Microstorie - Piccoli episodi che vale la pena raccontare.

C’è chi ama raccontare le storie ad occhi aperti, Microstorie ama giocare con le storie ad occhi chiusi per portare tutti noi dentro un mondo poco probabile e quasi impossibile.Piccoli momenti di vita quotidiana acquistano improvvisamente colori mai visti prima, linguaggi e conversazioni che si vivono dentro i sogni, sfumature magiche, ironiche, poetiche e preziose.Perché dentro una piccola storia, come dentro una piccola palla di vetro, si nascondono milioni di possibilità, reali e irreali, di mondi conosciuti o ancora da esplorare. Microstorie fa dell’improvvisazione la chiave dei vostri sogni, piccoli o grandi che siano.


Pierluigi Littera

1970


scritto, diretto e interpretato da Pierluigi Littera



La famiglia, Tarcisio, la galera… e un paio di stivali di pelle con il tacco che sono la fine del mondo...

La storia di un uomo, un emarginato, un ragazzo di borgata ingenuo e sognatore; un passato di violenza, passioni, rinunce ed ignoranza; un uomo che si racconta senza alcun secondo fine, nudo e crudo come la sua misera esistenza.


Teatro dell'Osso

Parole troppo lunghe


scritto e diretto da Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese, Nello Provenzano



La verità giace sul fondo.

La memoria e l'identità. Oppure, se volete, la memoria è l'identita. Emma ha perso la memoria e cerca faticosamente di ritrovare la sua identità. Oppure, se volete, ha perso l'identità e cerca faticosamente di ritrovare la memoria. Emma ha bisogno del suo psichiatra per elaborare con lui conversazioni senza senso alla disperata ricerca di un passato che le sfugge e di un futuro che non arriva mai. Emma ha bisogno di aiuto, ma il suo medico le offre una mano che lei non è disposta ad accettare. Emma e il Dottore sono i personaggi di un crudele gioco al massacro, ma sono anche i protagonisti di un dramma che hanno costruito da soli, giorno dopo giorno, e che ogni sera va in scena per il pubblico dei fantasmi che abita le loro menti. Emma e il Dottore usano le parole come armi per ferire o difendersi, parlano tanto ma non ascoltano, incapaci di comprendere che le parole che ripetono all'infinito non sono “troppo lunghe”, ma troppo vuote. Smarriti in un presente che li soffoca, brancolano nel buio dei ricordi, abbagliati dai riflessi di un passato che non riescono a ricomporre.


Nogu Teatro

Pensare con la testa di un altro


scritto e diretto da Cristiano Vaccaro
con Ilaria Conti, Carlo Maria Fabrizi, Ilaria Manocchio
cast tecnico Marco Sgrò



Ti ho sempre detto che le conseguenze del pensare con la testa di un al­tro erano fatali per l'umanità, e che l'umanità non avrebbe mai potuto liberarsi da tutto questo.

Siamo troppo abituati a pensare con la testa di un altro… A questo punto meglio iniziare ad allenarsi fin da bambini, nelle scuole! Una madre consiglia alla figlia di proporre l’esercizio a scuola: cominciare a pensare con la testa di un altro. Iniziano tutti a staccarsi la testa. Bidelli, maestre, la direttrice, gli alunni … Cosa succederà? E quando arriveranno i genitori all’uscita della scuola come la prenderanno? “Pensare con la testa di un altro” è un progetto di ricerca vocale. Prendendo spunto da alcuni brani di Rodrigo Garcia, Cristiano Vaccaro ne fa un estratto, riadattando e smembrando il testo come un impianto musicale jazzistico in cui gli attori sono veri e propri strumenti da voce. Il brano è stato mescolato, rotto e recuperato sino ad ottenere quello che potremmo definire un concerto per voci che vuole avere immagini e visioni di impatto immediato con lo spettatore. La struttura generale cerca di mantenere il profilo di rottura del pezzo originale. I tre attori in scena giocano il brano dividendolo in schegge che riacquistano senso soltanto nell’accostamento apparentemente casuale.


Flaminia Chizzola

Mandy Nebraska


di Flaminia Chizzola
regia Roberta Guccione
con Roberta Guccione
cast tecnico Flaminia Chizzola


Ciao splendore come stai?

Mandy è una donna di mezza età. E' una bimba. E' un' immensa solitudine. E' il disperato bisogno di esserci. Il personaggio appare come il cliché della donna rifatta, in competizione con il mondo, sempre migliore, più grande e più scintillante di lei piccola e invisibile; un mondo che non esita a lasciarla indietro. Ho provato ad esplorare ed ironizzare sull'idea di femminilità partendo da quella che, forse per me, è una prima chiave di accesso: il gioco. Si andava delineando così, attraverso l' uso iperespressivo del corpo e della voce, un personaggio grottesco, al limite del clown. Mandy è sempre a posto, strabordante e perfetta, comica e patetica nei suoi ostinati tentativi di attirare l’attenzione degli altri puntando tutto sul suo aspetto fisico. Durante il lavoro è stato materiale da aprire e trasformare: le ripetizioni del testo e i colori, le metafore e i continui richiami alla carrozzeria di un’auto da corsa che non può fermarsi, o di una donna che col suo "Bruum" deve scaldare di continuo il motore della propria femminilità per potersi percepire. Quello che all'inizio appare come un gioco man mano si consuma sino ad esaurirsi lasciando la miseria e il dramma di una donna che come una bimba incapace di arrivare a toccare i pedali di un' auto, non arriva a toccare il motore della propria esistenza.


Lorena Ranieri

Nessun dorma


scritto, diretto e interpretato da Lorena Ranieri


Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere.

Ci sono luci e ombre nel nostro mondo, molte ombre sono scomparse, altre persistono, alcune rinascono. In 68 stati nel 2014, nei sognati Usa, in Africa, India e Cina e perfino nella paradisiaca Giamaica, la pena di morte è ancora prevista dal codice penale e regolarmente utilizzata. E questo, bisogna ammetterlo, non ci fa alzare dalla sedia in preda allo stupore. “Nessun dorma” è il racconto di tante vittime di leggi e pene assurde, viste per la prima volta con verità da due donne italiane qualsiasi, nostra mamma, nostra sorella, noi. Se il teatro, infatti, è mosso dalla necessità di raccontare storie, di illuminare spazi scomodi a tutti, allora è necessario che ci ricordi le cronache tragiche di ogni giorno, che le veda assurde e straordinarie, perché noi forse siamo già abituati a vederle. Ed è ancora più urgente indagare il perché della nostra indifferenza. Davanti al solito telegiornale Rosanna e mamma Adele sorseggiano un caffè dolcissimo, parlano di amore, di matrimonio, si scontrano sulle loro differenti opinioni, poi, come spesso accade, la cronaca del tg le ammutolisce. Cosa fare dopo?


DoveComeQuando.

Elle et elle
(info)

di Pietro Dattola

regia di Davide Vallicelli
con Maria Francesca Palli, Laura Toro



E' possibile amare, in qualunqe forma, finchè non si entra in contatto con l'uomo.

Elle et elle, frammento del romanzo Thérèse e Isabelle di Violette Leduc. La voglia di raccontare un amore occultato tra mura protette e fredde di un collegio. L'esigenza di appartenere per forza a qualsiasi cosa. Sono la base di questa relazione da sempre sotto inchiesta. L'asetticità del non-luogo dimostra che è possibile amare, in qualunque forma, finché non si entra in contatto con l'uomo.







 

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