Le immagini proposte appaiono forti ed espressive, dotate di un’importante carica emotiva che ben esprime le sensazioni date dalle performance teatrali
descritte: sguardi estatici che sembrano riconnettersi ad uno spazio "altro", anelato e tragicamente negato, attimi danzanti che riflettono una ricerca
dell'intimità conquistata proprio attraverso il movimento non standardizzato. Il tutto corredato da un'estetica fotografica rigorosa che gioca bene con la luce
e che sottintende un forte quanto originale e drammatico solipsismo dei protagonisti.
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Il progetto comprende 25 fotografie di scena selezionate tra gli scatti che ho realizzato per due spettacoli teatrali: Anna dei miracoli con Rosalba Di Girolamo 7
e Ramona Tripodi, regia Ramona Tripodi, presso il Teatro Il pozzo e il pendolo di Napoli; La città volontaria di e con Antonella Monetti, con Antonio Vitale, presso il Teatro Ridotto del Mercadante di Napoli.
Ho concepito e realizzato queste fotografie, riunendole in un corpus unico di immagini, affinché raccontassero il mio personale sguardo al teatro,
la mia convinzione che il teatro e la messa in scena siano un costante rimando al mondo della pittura, che i miei scatti intendono rievocare.
E' forse per questo che la mia Anna e la mia Ellen di Anna dei miracoli mettono in risalto, più di ogni altro aspetto, la loro corporeità caravaggesca,
fatta di chiaroscuri quasi a lume di candela, di stoffe bianche lacere per indumenti che coprono corpi smunti, incarnati sofferti, terrosi, rugosi ed infine
drammatici come il fondo brunastro quasi nero da cui ergono: dramma come è in realtà lo spettacolo stesso.
Analogamente le due figure di uomo e di donna, Antonella ed Antonio, ne La città volontaria: si cercano e si sfuggono, ballano, condividono aria e spazio,
realistiche e crudelmente vere le loro fattezze, che scoprendosi diventano sempre più esponenzialmente due figure quasi "riberesche".
Ecco, sono questi i personaggi che indago con il mio obiettivo durante la piece, che permette loro di inventare una storia, un personaggio, una narrazione.
Certo, trovo fantastico tutto questo. E trovo parimenti fantastico ed emozionante per me poterli seguire ed immortalare come presenze, come corpi,
come respiri che hanno un loro senso estetico e spirituale che vive e sopravvive, sempre prima e dopo lo spettacolo, ed a prescindere da esso, e
che mi auguro le mie foto riescano a far rivivere ed a trasmettere quel respiro.
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