24 MAGGIO ore 21.00
TeatroBasilica
TEATRO C'ART
JULIET
di e con Stefano Marzuoli
regia André Casaca
In Concorso
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Perché la follia d'amore è un gioco, un volo leggero sopra le cose.
Juliet è uno spettacolo comico, ironico e poetico, liberamente ispirato al noto personaggio shakespeariano di Giulietta Capuleti vissuto attraverso la purezza e la semplicità dello sguardo clownesco.
Un clown, solo e innamorato, sopraffatto dagli eventi, si trova a vestire i panni di Giulietta Capuleti e a viverne la tragedia, fino alla fine.In Juliet il clown scopre e rivela al pubblico la sua follia d’amore, il suo fallimento nel tentativo di raccontarlo e la sua genialità nel giocare la tragedia finale.
La purezza dello sguardo del clown sulle cose e l’innocenza assoluta con la quale è capace di vivere l’amore, restituisce alla follia d’amore il suo originario valore e la possibilità di andare oltre il dramma.
“Love, love madly, love more than you can and if they say that it’s sin, love your sin and you`ll be innocent.”
“Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente”.
(Romeo e Giulietta)
La Compagnia Teatro C’art ha una tradizione ventennale sul teatro fisico e la comicità non verbale. La sua concezione artistica e pedagogica ha consentito in questi anni la nascita e lo sviluppo di percorsi di ricerca e formazione radicati nell'affermazione di un’identità gestuale lontana dalla rappresentazione come fulcro del lavoro comico-corporeo della Compagnia.Grazieall'esperienza ventennale nel mondo dello spettacolo dal vivo e della formazione artistica è diventato punto di riferimento per il teatro comico in Italia e all'estero. L'universalità e la duttilità di questo linguaggio si contamina nelle produzioni con discipline artistiche quali circo, danza, musica sviluppando una multidisciplinarietà nel linguaggio dove il pilastro della creazione rimane la figura del clown con un’attenzione particolare data al gesto, mettendo al centro tematiche esistenziali e un’atemporalità che permette alle produzioni di risultare sempre universali.
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