Io me li mangio tutti sull’asfalto perché lì ciò che conta non è la carrozzeria, ma la manovra.


Met è un giovane di trent’anni che passa la vita sul suo motorino, correndo da un posto all’altro. Vive isolato dagli altri, la sua campana di vetro è il suo Free, le due ruote di libertà con cui attraversa la vita, i sogni, i fallimenti. Voleva essere tante cose, forse. Non è andata così, ma non per questo getta la spugna.
Con il caso in testa e le cuffie nelle orecchie ascolta una radio che forse solo lui sente. Con la stessa adrenalina di quando lancia le canzoni il deejay passa l’annuncio di un incidente mortale su una via di Roma il giovane in motorino è morto sul colpo! Allora, percorrendo la strada Met ripercorre la sua vita, quel giorno in cui anche per lui sembrava, sembrava fosse arrivata la fine.

Siamo quattro trentenni che vivono la vita come il protagonista del corto: una continua rincorsa verso… un traguardo? Non lo sappiamo. Durante le prove uno di noi ha raggiunto un piccolo-grande traguardo che gli ha dato nuova benzina, ma non ha certo tolto quella componente che tutti e quattro sentiamo in noi e nella nostra generazione: la rincorsa. Non c’è un attimo di sosta.