Stamattina mi sono svegliato e mi sono accorto d'essere vecchio.


Il corto 834 è un breve testo sulle parole, sull'importanza che queste hanno nella nostra vita e su fatto che noi spesso non ce ne accorgiamo.
Con questo corto abbiamo voluto approfondire proprio questo fatto e per farlo non ci siamo affidati nient'altro che a queste. La messa in scena infatti è completamente spoglia, c’è solo una candela accesa al centro del palco che sta a significare proprio l’inizio di un attesa che prima o poi finirà. Non si sa quando, non si sa come, ma finirà.
La scena completamente vuota è finalizzata proprio a dare maggior peso a ciò che viene detto, perché il primo obbiettivo di questo spettacolo è proprio far sì che queste parole diventino per quei dieci minuti un piccolo mondo a parte, uno spazio escluso da tutto ciò che è consueto e ordinario.
E per far questo abbiamo cercato di sottrarre tutto quello che in uno spettacolo è usuale e lasciarlo fuori, cercando così di creare un racconto che si regola soltanto sullo spietato meccanismo delle parole.

Sei persone che nel 2004 si incontrano e fondano la compagnia teatrale “Teatrimprobabili”. Realizzano e portano in scena diversi testi originali di Mauro Licoccia e Francesco Rizzo, passando dalla tragedia, al dramma storico ed alla commedia brillante, sia con lavori di gruppo che con monologhi. Nel 2014 vincono il premio Biblioteche di Roma con “L’uomo dei finali” e con il corto “834” si aggiudicano il premio come miglioR spettacolo nelle rassegne “TheatrAgon” 2014, NoPS festival 2014 e Teatri Riflessi selezione Lazio.