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DRAMMI DI FORZA MAGGIORE 2021 - I edizione

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Presentazione

Finalisti e vincitori


  MARCO GROSSI - VINCITORE  



Marco Grossi è vincitore della I Edizione di Drammi di Forza Maggiore con il testo La risorsa umana.


SINOSSI

Un giovane candidato si appresta a fare un colloquio di lavoro in un'importante società. Non immagina di trovarsi davanti il famoso e temuto Amministratore Delegato di quella società, non immagina quali siano le sue tecniche di selezione...

VALUTAZIONE COLLETTIVA

Lucido, incalzante, affilato, semina e raccoglie con grazia, per poi affondare il colpo senza pietà. L'ottimo impianto drammaturgico e i dialoghi serrati tengono incollati alla lettura di un testo segnato da atmosfere grottesche, alla Durrenmatt, in cui le assurdità della realtà vengono ben estremizzate dai personaggi, che con fluidità si scambiano più volte i ruoli di vittima e carnefice.


SULLA GENESI E SUL TEMA DEL TESTO

Ho studiato a lungo il mondo aziendale e tutte le sue implicazioni a livello umano e sociale, credo che sia un universo estremamente interessante e prolifico. Ho voluto prendere una fase ricorrente, quella del colloquio di lavoro, che è l'inizio, il primo contatto, il momento da cui tutto parte e in cui confluiscono le aspirazioni, le tensioni, le aspettative di tante giovani vite. Data questa situazione di partenza mi sono divertito ad alzare l'asticella facendomi guidare da una domanda semplice ma sempre efficace: fino a che punto siamo disposti ad arrivare?


SULLO STILE E SULLE INFLUENZE

A dire il vero non mi sono mai posto il problema. Non credo sia importante. Forse dopo tanti anni di lavoro c'è un momento in cui uno si guarda indietro, prova a mettere insieme i pezzi di ciò che ha fatto e dice: ok, questo è il mio stile. Non lo so, mi manca ancora tanto tempo e preferisco farmi guidare dalle idee. Di sicuro posso riconoscere dei temi almeno finora ricorrenti nella mia scrittura. Anni fa lessi un saggio di Giovanni Macchia dal titolo Pirandello e la stanza della tortura. Già nel titolo vi è un'immagine che mi ha molto influenzato e ho passato molto tempo a cercare le mie "stanze della tortura", luoghi in cui personaggi sono chiusi o si rinchiudono per torturarsi a vicenda. Ne ho trovati un bel po': nelle riunioni di condominio, nei meeting, nelle sagrestie, nelle case di riposo. Torture mai cruente, bensì leggere ma non per questo meno violente. Mi piace usare la commedia come veicolo del dramma, mi piace scrivere dei drammi in forma di commedia. Almeno per adesso.


SUL PANORAMA DRAMMATURGICO NAZIONALE

È un discorso molto delicato. All'inizio restavo sorpreso quando mi dicevano che ci sono paesi in cui il 70-80 per cento della produzione teatrale è fatta da testi contemporanei. In realtà è una cosa perfettamente normale, possiamo mettere in scena Shakespeare e continuare a dirci durante le prove quanto i suoi testi siano attuali, quanto raccontino ancora di noi, il che è senz'altro vero ma spesso lo spettatore non ha gli strumenti per operare questa identificazione catartica o, più spesso, non siamo bravi noi a guidarlo. La drammaturgia contemporanea abbatte questi filtri, parla direttamente alle persone collocandosi sul loro stesso piano, dà voce ad ambizioni, paure, frustrazioni concrete e lo fa, o dovrebbe farlo, in modo spesso imprevedibile sorprendente. Sarebbero necessari investimenti mirati, nella formazione e nella produzione, ma gli investimenti comportano sempre una certa dose di rischio e in questo paese quasi a nessuno piace rischiare.


SUL RUOLO DEL GENERE NEI GIOCHI DI POTERE [Può essere interessante estrapolare e chiedersi se secondo te ci sarebbero state delle differenze nei rapporti tra i due se uno o entrambi i personaggi fossero stati donne. Questo aspetto come avrebbe influenzato la scrittura?Estendendo il discorso, trovi che i giochi di potere si fondino su dinamiche diverse in base al genere dei "giocanti"?]

Non nascondo di avere sempre un certo timore a raccontare l'universo femminile, la trappola del cliché è sempre dietro l'angolo. Ho una figlia di cinque anni, conoscerla crescere è una continua rivoluzione nella mia vita. Vederla giocare con le sue amiche e veder giocare accanto a loro gruppi di maschietti mi conferma quanto siamo diversi nel modo di pensare e nell'approccio alle cose. Poi i bambini non hanno nessun problema a giocare tra loro senza dare troppo peso alle differenze di sesso, per noi grandi è più difficile giocare insieme. Sicuramente il mio testo sarebbe stato diverso con dei personaggi femminili, forse il punto di arrivo sarebbe rimasto lo stesso, ma il percorso per arrivarci senz'altro molto differente. Potrebbe essere interessante provarci. La differenza è una grande ricchezza.



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